Il primo borgo che incontriamo è Paciano.
Kieran Mulvaney, scrittore e ambientalista, così descrisse Paciano al Washington Post: “Appena arrivato a Paciano,
ho subito pensato che se Hollywood avesse voluto girare un film in un paese medievale, questo sarebbe stato il posto perfetto.”
Questo piccolo paese è inserito tra i Borghi più belli d’Italia, situato alle pendici del Monte Petravella ci permette una vista magnifica sul Lago Trasimeno e la Valdichiana.
La sua popolazione è molto attaccata alle tradizioni e alla spiritualità, e ciò si può attestare visitando la Pinacoteca e il museo allestito nella Chiesa di San Giuseppe, che racchiude dipinti e sculture a carattere religioso risalenti al XV-XVI secolo.
Per immergersi ancora di più nella spiritualità pacianese, si può visitare la Chiesa di Madonna della Stella, costruita nel 1572 in seguito ad un miracolo avvenuto proprio in quel luogo.
Oriano Spadoni, un pacianese di grande cultura e grande passione per la storia del suo paese accompagna spesso i turisti alla scoperta di Paciano e racconta sempre il miracolo di Madonna della Stella:
“All’inizio del XVI secolo davanti ad un’edicola che conteneva una Maestà, posta sopra un cancello, un contadino dissodava il terreno con un aratro trainato da buoi. Il contadino spazientito per la fatica urlava insulti e bestemmie. Improvvisamente apparve la Madonna e i buoi si inginocchiarono, ma il contadino non venne creduto dagli abitanti. Qualche tempo dopo, un pellegrino vide una stella fermarsi e spargere un suo raggio di luce sopra la Maestà della stessa edicola, sopra al cancello. L’evento si ripeté per altre due sere davanti all’intera popolazione pacianese testimone del prodigio. Sul manto della Madonna comparve una stella ad otto punte. Il prodigio venne interpretato come una richiesta di maggior considerazione della Madonna. Venne così eretto un santuario per custodire e venerare quell’immagine miracolosa.”
TrasiMemo
Situato all’interno di Palazzo Baldeschi, TrasiMemo è il risultato di un progetto di “attivazione” delle memorie, di riconoscimento e di tutela dei patrimoni culturali della comunità, valorizzati grazie alla costruzione di un archivio virtuale e mediante installazioni museali.
Il progetto contribuisce a restituire “risonanza” e visibilità” ai saperi artigianali nella zona del lago Trasimeno; documenta le pratiche, i processi culturali e i contesti sociali legati alla loro fruizione collettiva, così da riconoscerne una pubblica funzione sociale.
L’esposizione evoca lo spazio di un archivio all’interno del quale non si cercano documenti o volumi, ma storie e esperienze di vita collegate a quattro ambiti artigianali: ferro e metalli, legno, cotto, tessile.
TrasiMemo non è solo mirato alla conservazione della memoria, ma è anche uno spazio educativo, ludico e di coinvolgimento: una riscoperta del passato per guardare al futuro con maggiore consapevolezza. Proprio allo scopo di mantenere vive le tradizioni e tramandare saperi di attività artigianali vengono organizzati laboratori esperienziali dedicati alla ceramica e al tessile.
Ceramica
La lavorazione dell’argilla per la produzione di oggetti di uso quotidiano e
per impieghi edilizi è stata sempre un’attività molto diffusa. In questa zona dell’Umbria è ben chiaro quanto il paesaggio urbano sia segnato fortemente dall’attività: mattoni e pavimentazioni in cotto con le loro sfumature del rosso, arancio e ocra; vasi, numeri civici dipinti a mano, brocche e altri oggetti domestici
rendono l’arte della ceramica un vero e proprio stile di vita.
Tessile
Nella zona del Trasimeno la tessitura è sempre stata praticata dalle donne, in ambito domestico. Negli ultimi decenni si è cercato di riqualificare e di dare una nuova vita alla manualità e alle abilità femminili mediante la trasmissione, l’insegnamento e l’ideazione di vari punti di ricamo.